Come realizzare la traccia: perchè non ve la faccio fare a mano libera?
- Alessandra Pagliuca
- 3 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Oggi voglio parlarvi di un tema molto importante per chi studia disegno e pittura: il rapporto tra copia da fotografia, disegno dal vero e i metodi per riportare correttamente un’immagine sul foglio.
Spesso mi chiedete perché nei nostri esercizi usiamo la quadrettatura o il ricalco, invece di iniziare a disegnare “a mano libera” direttamente da una foto.
Oggi ve lo spiego!
La risposta è che disegnare a mano libera è una competenza fondamentale, ma non si sviluppa davvero copiando da una fotografia.
La fotografia è già un filtro: appiattisce la prospettiva, semplifica i toni, riduce la profondità. Se ci limitiamo a copiarla a mano libera, non stiamo imparando a vedere come artisti, ma solo a imitare. E questo rischia di diventare un ostacolo, più che un aiuto.
Il vero allenamento per il disegno a mano libera è il disegno dal vero, cioè osservare oggetti, figure, volumi, luci e ombre reali nello spazio.
È per questo che io non insegno disegno dal vero online: perché, per quanto ci si possa impegnare, uno schermo è troppo limitante. Non si percepiscono le proporzioni reali, le profondità, i riflessi, i colori veri della luce. Il disegno dal vero richiede la presenza fisica, l’occhio che si muove, il corpo che osserva da più angolazioni.
Ciò che insegno io, nei miei corsi online, è l’iperrealismo da fotografia. In questo contesto, è importantissimo usare strumenti precisi per riportare correttamente la traccia: la quadrettatura e il ricalco non sono “scorciatoie”, ma strumenti tecnici essenziali per ottenere proporzioni perfette e concentrarsi su ciò che conta davvero in questa tecnica – la resa del dettaglio, della luce, della materia.
Per questo motivo, quando lavoriamo su esercizi tecnici o su progetti iperrealisti, io vi consiglio la quadrettatura o il ricalco: perché così possiamo concentrarci sullo studio del chiaroscuro, della materia, della pennellata, senza preoccuparci dell’errore di proporzione. Ma per imparare a disegnare a mano libera in modo consapevole e autonomo, serve un altro tipo di allenamento specifico: il disegno dal vero.
Non dobbiamo sentirci in colpa per usare questi strumenti, ovvero la quadrettatura o il ricalco: anche i grandi maestri del passato trovavano soluzioni pratiche. Michelangelo, ad esempio, proiettava le ombre dei modelli usando la luce per trasferire la posa sulle superfici. Non aveva un proiettore, ma usava lanterne e la luce naturale per “vedere” la composizione sul soffitto della Cappella Sistina, che poi rifiniva con il suo immenso talento.Vermeer, secondo molti studiosi, usava una camera ottica per studiare i dettagli delle sue scene. Caravaggio metteva i modelli in posa con luci drammatiche per osservare i contrasti reali prima di dipingerli.
Tutti questi metodi avevano uno scopo: studiare meglio la realtà, non evitarla.
Nel nostro caso, riportare un’immagine con precisione ci permette di fare quello che davvero ci interessa nell’iperrealismo: osservare ogni minimo tono, sfumatura, trama della pelle o riflesso su un oggetto. È lì che si fa la differenza, non nel disegnare perfettamente l’ovale del viso a mano libera – almeno, non in questa fase del percorso.
Questo significa che usare strumenti per riportare un disegno non è “barare”: è un mezzo, non un fine. Ma non dobbiamo confondere lo strumento con l’apprendimento.
Se invece vorrete imparare a disegnare a mano libera dal vero, vi incoraggio a seguire un corso dedicato, in presenza, con soggetti reali. Perché solo lì si sviluppa davvero la capacità di “vedere con gli occhi dell’artista”.
Quindi continuate con pazienza. La quadrettatura non è una scorciatoia: è uno strumento per allenare lo sguardo. Il ricalco non è un trucco: è un mezzo per concentrarvi sul colore, sulla materia. Ma il disegno dal vero resta il cuore di tutto.
Ricordate: quadrettatura e ricalco sono strumenti professionali, non trucchetti. E sono perfettamente coerenti con il tipo di pittura che stiamo imparando insieme: un iperrealismo consapevole, preciso, costruito sulla pazienza e sulla cura del dettaglio.
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Il mio scopo è proprio quello di accompagnarti nel tuo percorso da autodidatta nella scoperta di questo mondo ampio e complesso, fatto di mille scelte e mille tecniche diverse.
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