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La differenza tra matite secche e matite grasse

Aggiornamento: 19 giu

Una domanda che mi viene posta spesso è:

Perchè la matita bianca mi "scivola" sulla grafite e non attacca?

Quali sono le matite che posso abbinare alla grafite?

Qual è la differenza tra matite e carboncini?

Ebbene, la risposta è una: dipende dalla composizione della mina.

Una volta che abbiamo capito qual è la differenza tra matite secche e matite grasse, sarà tutto più chiaro, e sapremo come abbinare tutti i materiali in modo semplice.


Differenza tra matite secche e matite grasse


Io distinguo i due tipi di matite per differenziare le tipologie diverse di mine.

Infatti, per matite secche intendo tutte le matite che fanno parte della categoria dei carboncini, che hanno quindi una mina polverosa, priva di oli. Per intenderci, provando queste matite su un foglio, sentiremo che lo scorrere della mina è ruvido, e noteremo che la mina rilascia polvere e piccoli frammenti.

Con il termine matite grasse, invece, identifico tutte quelle matite morbide che si sposano perfettamente con la grafite, e che possono essere associate lavorando su più livelli insieme alle comuni matite. Queste, quando provate su un foglio, sono molto più "soffici" e scorrono lisce. Quando calchiamo la mano, inoltre, diventano traslucide, proprio come le matite di grafite.


Matite grasse compatibili con la grafite
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Esistono moltissimi tipi di matite in commercio, e posso assicurarvi che nella mia carriera le ho davvero provate tutte. Questo perchè sono una grande sperimentatrice, e da autodidatta nel corso degli anni ho voluto provare sulla "mia pelle" tutto ciò che offriva il mercato.

Alla fine, la mia scelta è ricaduta su alcuni prodotti che si sposano perfettamente col mio modo di lavorare.

Per esempio, quando lavoriamo a matita e abbiamo zone scure che vogliamo annerire senza l'utilizzo del carboncino, possiamo utilizzare diversi strumenti, come per esempio le matite colorate nere, oppure il carbone.

Le matite colorate nere sono più facili da rimuovere, e quindi indicate nell'ipotesi di dover realizzare delle basi scure da cui poi estrarre le luci con le gomme di precisione (come per esempio i capelli).

Le Staedtler Lumograph Black, per esempio, sono le mie preferite, e generalmente utilizzo le gradazioni 4B e 8B. Altre valide alternative sono le matite nere della Caran D'Ache Luminance e le Faber Castell Polychromos.

Il carbone, invece, è una tipologia di "nero morbido" più intenso e coprente, e per questo viene utilizzato per realizzare neri pieni e profondi, ed è difficilmente removibile. Il mio preferito è sicuramente il Cretacolor Nero Extrasoft, ma sono ottimi anche il Lyra Rembrandt carbon, il Faber Castell Pitt Oil base e il carbone della Contè à Paris.


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Le matite bianche

Anche in questo caso è necessario fare una netta distinzione tra matite bianche grasse e matite bianche secche, proprio come per le tonalità scure. Quando lavoriamo con matite di grafite, infatti, dobbiamo utilizzare le matite bianche grasse, per lo stesso motivo che ho descritto sopra.

Le matite colorate bianche che più utilizzo in abbinamento con la grafite sono entrambe della Caran D'ache, le Pablo e le Luminance, entrambe acquistabili sfuse in qualsiasi negozio di belle arti e persino online.


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I carboncini

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Tutt'altra storia quando parliamo di carboncini.

I carboncini, infatti, sono dotati di una mina secca e polverosa, e legano con le matite di grafite solo applicando una tecnica specifica. Se nel disegno a matita lavoriamo per velature, scurendo gradualmente le tonalità, nel caso di un lavoro a matita e carboncino dobbiamo invece procedere all'inverso. In questo caso, infatti, si stende prima la parte secca (quindi il carboncino), e poi la parte grassa, perchè altrimenti il carboncino non "attaccherebbe" sulla grafite, ma scivolerebbe senza lasciare traccia.

Il carboncino, ad ogni modo, è uno strumento fantastico per realizzare lavori molto scuri e con neri intensi, senza avere l'effetto traslucido e riuscendo a coprire grandi superfici.

I miei insostituibili preferiti sono sicuramente i Pierre Noir della Contè à Paris; di solito ne utilizzo due gradazioni (la B e la 3B) per avere diverse intensità di nero. Amo questi carboncini perchè non sono troppo secchi e hanno una copertura eccellente, che altri carboncini non riescono a raggiungere nemmeno dopo diverse velature.

Spesso, comunque, li abbino ad altri carboncini più leggeri, come il Faber Castell Pitt Charcoal Medium e il Cretacolor Charcoal Medium.

In situazioni di grandi coperture possiamo aiutarci anche con carboncini in stick.

Per quanto riguarda le matite bianche, invece, vale lo stesso discorso descritto sopra, ovvero: secco con secco. Quindi in questo caso abbiniamo matite bianche quali crete o pastelli.


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Faber Castell Pitt Charcoal (nero): https://amzn.to/3owS8qZ 

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Spero di sì!

Il mio scopo è proprio quello di accompagnarti nel tuo percorso da autodidatta nella scoperta di questo mondo ampio e complesso, fatto di mille scelte e mille tecniche diverse.

Se hai ulteriori dubbi, lascia un commento e poni la tua domanda. Sarò felice di risponderti 😉

 
 
 

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